[Storia] Alessandro Magno

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Kobra
view post Posted on 6/4/2010, 20:11




Storia Alessandro Magno



Il re di Macedonia Alessandro III (356 a.C.-323 a.C.), il primo ad essere chiamato "il grande" conquistò l'impero persiano, e lo unì alla Macedonia. Figlio di Filippo II e di Olimpiade nacque a Pella e crebbe come principe ereditario. Avuto per un po' di tempo Aristotele come istitutore, imparò ad amare Omero e l'epoca classica degli eroi. Al divorzio del padre da Olimpiade per sposare una donna più giovane, Alessandro fuggì: pur invitato a ritornare restò isolato e critico fino al misterioso omicidio di Filippo avvenuto nel giugno del 336 a.C.
Alessandro fu subito presentato all'esercito come il nuovo re. Ottenutone l'appoggio, eliminò tutti i rivali potenziali, si conquistò la fedeltà dell'aristocrazia macedone e greca (dopo una rivolta fallita, durante la quale Alessandro distrusse Tebe) e sconfisse le popolazioni barbare confinanti. Riprese poi la guerra di conquista iniziata da Filippo contro la Persia, adottandone anche lo slogan di crociata del mondo ellenico contro la barbarie. Sconfitto il piccolo esercito posto a difesa dell'Anatolia, proclamò la libertà delle città greche della regione, pur assoggettandole ad un pesante controllo, e dopo una campagna sulle montagne dell'Anatolia (per arruolare con la forza gli uomini delle tribù montanare), si incontrò e sconfisse Dario III a Isso (vicino all'attuale Iskenderun, in Turchia) nel 333 a.C. Occupò la Siria e - dopo il lungo assedio di Tiro - la Fenicia, poi invase l'Egitto, dove venne accolto come un faraone. Di lì si recò in visita all'oracolo di Amon (o Ammone, identificato dai Greci con Zeus), che lo acclamò come figlio di Amon e probabilmente gli assicurò che sarebbe divenuto un dio (due oracoli greci gli confermarono in seguito la discendenza da Zeus). La sua fede in Amon crebbe al punto che dopo la morte egli fu ritratto con le corna del dio egizio.
Dopo aver organizzato l'Egitto e aver fondato Alessandria, traversò il deserto orientale, il Tigri e l'Eufrate, e nell'autunno del 331 a.C. sconfisse il grande esercito di Dario a Gaugamela (vicino all'odierna Irbil in Iraq). Dario si rifugiò nella sua residenza di Ecbatana, fra le montagne, mentre Alessandro occupava Babilonia, Susa, che era la capitale dell'impero, e Persepoli. Da allora in poi Alessandro si comportò come il legittimo re di Persia e per ottenere l'appoggio dell'aristocrazia persiana scelse prevalentemente fra i suoi componenti i governatori delle province. Tuttavia una grave rivolta scoppiata in Grecia lo amareggiò a tal punto che, dopo aver indugiato a Persepoli fino al maggio 330 a.C., prima di partire ordinò di distruggere tutto il grande complesso del palazzo reale, come segno ammonitore per i Greci. A Ecbatana, dove lo raggiunse la notizia del fallimento della rivolta, proclamò la fine della crociata ellenica e congedò le truppe greche. Si mise poi alla caccia di Dario, che si era diretto ad Oriente: Dario fu presto assassinato da Besso, il satrapo della Bactriana, che, nutrendo dubbi sulla sua volontà di riprendere la lotta, si autoproclamò re. Di conseguenza Alessandro dovette allora fronteggiare anni di guerriglia nella Persia nord-orientale e nell'Asia centrale, che ebbero termine solo quando sposò Rossane figlia di un importante personaggio locale nel 327 a.C. Tutta la regione venne fortificata da un sistema di insediamenti militari da alcuni dei quali si svilupparono importanti città.
In questi anni il comportamento sempre più orientaleggiante di Alessandro lo mise in contrasto con l'aristocrazia macedone e con una parte di quella greca. Parmenione, un ex generale di Filippo II, con la sua famiglia aveva in origine il controllo quasi assoluto dell'esercito, ma Alessandro aveva progressivamente indebolito questa sua presa. Sul finire del 330 a.C. il figlio maggiore di Parmenione, Filota, comandante della cavalleria e capo degli oppositori alla nuova politica del re, fu eliminato nel corso di un colpo di Stato ben orchestrato e Parmenione stesso assassinato. Un altro aristocratico di vecchio stampo, Cleito, venne ammazzato dallo stesso Alessandro in una rissa fra ubriachi (bere molto era una tradizione assai rispettata alla corte macedone). Alessandro poi impose di seguire l'etichetta orientale di inchinarsi di fronte al re, come sapeva essere ritenuto un atto di culto dai Greci. Ma la resistenza dei dignitari macedoni e del greco Callistene (il nipote di Aristotele che si era unito alla spedizione come storico ufficiale della crociata) sventò il tentativo: Callistene fu però immediatamente giustiziato con l'accusa di aver organizzato una congiura.
Restaurata la disciplina, Alessandro invase nel 327 a.C. il Punjab. Dopo averne conquistata la maggior parte, fu impedito a spingersi avanti sino al lontano Gange da un ammutinamento scoppiato fra le sue truppe. Piegando a sud, marciò verso le foci dell'Indo, impegnandosi in alcuni fra gli scontri più violenti e i massacri più sanguinosi di tutta la guerra: egli stesso rischiò la morte nell'assalto a una città. Raggiunto l'Oceano Indiano, mandò il dignitario greco Nearco con una piccola flotta ad esplorare la strada costiera verso la Mesopotamia. Una parte dell'esercito tornò indietro via terra su un percorso difficile mentre Alessandro, con il resto delle truppe, marciò attraverso il deserto della Persia meridionale oprattutto per em
 
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