| Domenica pomeriggio, dopo il sorpasso della Roma, con negli occhi ancora lo straordinario Barcellona del Bernabeu, il fantasma degli "zero tituli" aleggiava intorno ad Appiano Gentile. Ecco perché arrivare in finale di coppa Italia, per l'Inter, era diventato più di un obiettivo collaterale. L'approdo all'Olimpico, frutto dell'1-0 ripetuto al Franchi sulla Fiorentina, diventa infatti un buon metodo per cacciare il fantasma, almeno psicologicamente.
Nei panni di "ghostbuster" c'è un'altra volta Samuel Eto'o: il camerunese al 12' della ripresa, dopo un primo tempo con un buon numero di occasioni viola, stoppa bene un bel servizio di Thiago Motta. Lanciato sul filo del fuorigioco, è solo davanti a Frey: tiro secco di sinistro e 1-0. Situazione identica a quella di Mosca, dopo il gol di Sneijder: gli avversari dovrebbero segnare tre gol, la qualificazione è praticamente in tasca. Stavolta però l'Inter deve sudare per almeno un tempo, in cui prova qualche sortita con Balotelli ed Eto'o ma subisce un 64 per cento di possesso palla. Per due volte Lucio e Chivu salvano a Julio Cesar quasi battuto, con l'Inter che per la prima volta negli ultimi tempi decide di giocare una gara difensiva. Mou cambia modulo e guida i suoi passo passo: segno che anche lui vedeva in questa gara uno snodo cruciale.
Prandelli ritrova i titolari e anche il pallino del gioco: l'Inter gli lascia campo, lui se lo prende, con Marchionni che cambia fascia a creare superiorità, con Vargas e Montolivo che ci provano dal limite appena possibile, con Gilardino che prima fa la sponda, e poi si fa trovare in area. Nel primo tempo Zanetti e Montolivo fanno girare il motore viola, con De Silvestri che si propone e rientra (ma un erroraccio lancia Balotelli verso l'1-0: tiro fuori). A inizio ripresa i viola devono attendere in campo per 5' i ritardatari interisti. Poi sono loro ad essere in ritardo: nella ripresa calano subito, il gol di Eto'o li costringe a trovare altre vie per l'Europa e a rinviare all'anno prossimo il primo successo dell'era Prandelli.
Non solo turnover, ma anche turnover tattico. Negli ultimi tempi avevano giocato sempre gli stessi, e ci si affidava con costanza al 4-2-3-1, con pioggia di giocatori d'attacco. Contro la Fiorentina, con l'1-0 dell'andata, Mourinho cambia: 4-4-2 molto coperto, Balotelli ed Eto'o punte pronte a partire in contropiede. Maicon ha mostrato qualche balbettio in fase difensiva? Mou gli copre le spalle con Cordoba, schierandolo da ala pura. Si temono gli inserimenti di Jovetic? Il tecnico gli piazza Zanetti praticamente a uomo: l'argentino, ormai più centrocampista che altro, si aggiunge a cinque difensori di ruolo, con Lucio e Materazzi alle prese con Gilardino, specie sui contrasti aerei. Quando poi la sua squadra va in vantaggio, grazie all'idea di Motta (uomo di qualità in assenza di Sneijder), Mourinho si blinda ulteriormente con un 5-4-1. Tutti a difendere la qualificazione in finale, per non far rientrare i fantasmi. Difendendo il fortino, ma risparmiando anche le energie di gente come Sneijder, Milito (entrato nel finale), Samuel e Pandev. Loro serviranno per inseguire altri "tituli".
INTER ORA IN FINALE DOPO IL SUCCESSO PER 1-0 SULLA FIORENTINA
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